con Antonella Parrella, Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis
messa in scena Teatri 35
disegno luci Davide Scognamiglio
disegni di scena Caroline Peyron e Simonetta Capecchi
spettacolo vincitore dell’edizione 2013 de “I TEATRI DEL SACRO”
debutto giugno 2013, Festival I Teatri del Sacro, Chiesa San Giovanni, Lucca
Teatri 35 nel lavoro Labirinto realizza dal vivo delle opere di pittori celebri raffiguranti icone sacre proponendo così un “Cammino”. Adoperando una traccia musicale come partitura, il corpo degli attori è strumento e con una metodologia rigorosa il lavoro si costruisce “montando” le tele sulla musica, mirando ad una sempre crescente sincronia tra gesto e musica e all’aderenza iconografica. Le tele tridimensionali, costruite sotto gli occhi degli spettatori, si immobilizzano completamente, restituendo l’emozione del dipinto, per poi smontarsi e comporsi nel quadro successivo. Il gesto e la parola prendono corpo all’interno di un tessuto musicale che accompagnerà l’intero spettacolo.
In un crescendo emotivo il lavoro Labirinto vuole portare lo spettatore a partecipare a quel Cammino interiore suggerito dalle Opere pittoriche scelte e sottolineato dalla musica e dalla forza espressiva del volto e dei corpi degli attori.
Il desiderio di trovare, la curiosità di percorrere una strada, è insito in ogni viaggio; ma il Cammino è un viaggio particolare in cui ci si mette alla ricerca di tutto ciò che è fuori, partendo dal sé.
Come nell'esperienza del Labirinto, che nella simbologia cristiana rappresenta l'iter sacro, il Camminante si trova in una dimensione difficile e faticosa ma definita e con un centro al quale tendere.
Il suo incedere, segnato da errori e dubbi, lo porta a ricercare e conquistare quel centro che lui sa esistere e che nelle spire del labirinto sembra a volte essere vicino e prossimo al raggiungimento per poi scomparire dietro un'altra piega.
Il pellegrinaggio è una visione del mondo, è una dimensione di vita che ha attraversato e attraversa le generazioni. È connaturato all'uomo perché fa parte dell'essere uomo mettersi in cammino per trovare, verificare, toccare l'Infinito.
Il Labirinto è la fortezza, è il cammino della virtù in fuga dal vizio. Le sue spirali rappresentano la via che simbolicamente porta dal regno visibile dell’umano alla dimensione invisibile del divino. Il labirinto è il cerchio e la linea, il semplice ed il complesso, è la storia ed il transitorio. Trovandosi al suo interno tutto appare confuso e limitato ma guardato dall’alto ogni cosa si rischiara e prevale l’ordine e l’armonia. Al suo centro conduce la croce, simbolo della morte e della resurrezione di Cristo, luogo in cui avviene lo scontro tra le due nature dell’uomo, quella divina e quella bestiale. L’elemento femminile, la Purissima, in un continuo tessere e filare, è la guida che unisce con il filo della purezza questo mondo e l’altro mondo e tutti gli esseri: è con il filo donato da Arianna che Teseo, dopo aver ucciso il Minotauro, riuscì a trovare la strada per tornare in dietro. È la Purissima, la madre di tutte le madri, che sceglie le anime da salvare.
Reinhold GliËre
regia di T. Anghelopulos
Francesco Durante
Giuseppe Verdi
Jhoann Sebastian Bach
Antonio Vivaldi
Shigeru Umebayashi
regia di A. Tarkowsky
Manlio Sgalambro / Franco Battiato
Harp Concerto, Op. 74 (2-3)
brani tratti dal film “Lo Sguardo di Ulisse”
“Lamentationes Jeremiae Prophetae”
Mov. 7
da Attila
“Preludio”
St. Matthew Passion BWV 244
Erbarme Dich, Mein Gott
"La Stravaganza" Concerto In E Minor, Opus 4 No. 2 RV 279:
Allegro Stravagante
Largo
Allegro
"La Stravaganza" Concerto In B Flat, Opus 4 No. 1 rv 383a:
Largo e Cantabile
da “In The Mood For Love”
Yumeji's Theme
Preghiera dal film “Nostalghia”
da Fleurs
“Invito al Viaggio”